Skip to content
CanaRoccalbegnaPanorama3
Photo © LigaDue
Photo © LigaDue

Cana

Un minuscolo abitato tra i boschi amiatini, dove lo sguardo spazia sui boschi silenziosi e gli uliveti argentei

La piccola frazione di Cana, nel comune di Roccalbegna, è un incrociarsi di viuzze che circondano la piazza principale e si affacciano sul panorama circostante. L’abitato sorge sulle pendici del Monte Amiata, in una posizione sopraelevata che gode di una splendida vista su boschi e uliveti, parzialmente rivolta anche alla valle del fiume Albegna.

Le origini di Cana risalgono al Medioevo. A lungo il paese ha fatto parte - come tutto il territorio - dei possedimenti della famiglia Aldobrandeschi, prima di passare sotto il controllo della Repubblica di Siena e successivamente della famiglia Medici. Dei secoli passati rimangono alcune testimonianze, come alcuni tratti delle antiche mura che delimitavano l’originario castello.

Passeggiando per i vicoli immersi nel silenzio si incontrano la Chiesa di San Martino e la Chiesa della Madonna del Conforto; la piazzetta attorno cui si sviluppa il paese conserva una cisterna medicea del Seicento: questo sistema di rifornimento delle risorse idriche permetteva di raccogliere l’acqua piovana incanalandola in un ingegnoso sistema di tubazioni collegate al corpo centrale della cisterna.

Nei dintorni di Cana regna il verde rigoglioso delle foreste del Monte Amiata, percorse da sentieri adatti alle escursioni e dove sono custoditi luoghi densi di fascino. Uno di questi è l’antica fattoria fortificata del Castagnolo (nell’omonima località), dove si trova la misteriosa “Buca di Pietro Pinca”: la leggenda vuole che la buca fosse un malefico trabocchetto messo in atto dal signore della fattoria, in realtà è più probabile che si trattasse di una sezione del granaio.

Cana si anima ogni anno grazie alla Festa Medievale e alla Sagra della Biondina (termine locale per indicare la caldarrosta), dove i sapori autunnali di montagna diventano gli indiscussi protagonisti dei festeggiamenti.

Amiata